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"Non mi prendere in giro." Niki gli salta addosso.

"Ahia, ancora!"

"E poi io mica lo sapevo che venivo a New York… Anzi dobbiamo comprare anche qualcosa da mettere se vogliamo uscire la sera. Non mi sono portata nulla… Qualche vestitino carino a casa ce lo avevo!"

Alex sorride. "Facciamo come in quel film. Tu vai in giro e scegli dei vestiti… Insomma fai Pretty Woman"

"A parte che era a Los Angeles… e poi non mi piacciono queste battute." Niki lo picchia e scherzano di nuovo.

"Ahia! Ma non volevo essere allusivo… Ahia! Basta, Niki… Praticamente mi hai menato per tutto il viaggio… Non c'è stata turbolenza, ma il "Niki ciclone"'."

Proprio in quel momento passa la hostess anche da loro. "Per favore… Allacciate le cinture" e si allontana scuotendo la testa, pensando: beati loro, stupidi, allegri, felici del loro stesso amore, che non sono su questo aereo come me per lavoro, ma per continuare a sognare. E si siede rivolta verso i passeggeri, mette anche lei la cintura intorno alla vita e poggia le mani sulle gambe, elegante e tranquilla, ormai abituata a quella routine e, soprattutto, a non avere il suo uomo accanto.

Piano piano l'aereo scende di quota e alla fine quasi sembra sfiorare il ponte di Brooklyn e i primi grattacieli, fino ad atterrare con un leggero sussulto, quasi un piccolo rimbalzo, seguito dalla potente frenata. All'interno dell'aeroplano un breve tentativo di applauso si spegne però quasi subito, mentre l'apparecchio continua a correre sulla pista accompagnato dai sospiri dei viaggiatori più apprensivi.

Alex e Niki scendono tra i primi dalla scala mobile centrale e, dopo una lunga fila per i controlli di sicurezza, si uniscono agli altri passeggeri che si apprestano veloci a raggiungere le proprie valigie che girano incustodite sul nastro.

Niki si guarda in giro. "Dobbiamo prendere un taxi…"

Alex sorride. "Credo che ci sia…" e proprio in quel momento vede il cartello che spunta tra le persone davanti all'uscita, "Alex e Niki", "… qualcuno che ci aspetta!"

"Amore… ma come mai? Non è da te… È tutto organizzato troppo bene!"

"Perché dici questo? Non hai fiducia… Tu mi sottovaluti sempre…"

Raggiungono la persona che li sta aspettando e che parla perfettamente italiano. "Tutto bene il viaggio? Sono Fred."

"Benissimo, grazie!" Alex e Niki si presentano e poi lo seguono verso l'uscita. Niki si sporge verso Alex senza farsi sentire. "Ma lo conoscevi già? Come hai fatto a trovarlo?"

"C'è un mio amico, un famoso grafico, si chiama Mouse, Topo, che si è trasferito qui da tempo. È lui che mi ha dato una mano… visto che secondo te sono un disastro!" E sorride rincuorandola.

Niki non sa ancora quante sorprese l'aspettano.

"Fermatevi qui… Vengo subito." Fred scompare e un attimo dopo torna al volante di una limousine americana.

"Wow…" Niki lo guarda alzando il sopracciglio. "Ma che succede? Mi devo preoccupare? Cosa hai combinato, Alex? Di cosa ti devi scusare?"

"Ma di niente…" Le apre lo sportello prima che scenda Fred. "Non hai ancora capito com'è andata bene la campagna LaLuna…"

Niki sale. "Ma sono passati quasi due anni…"

"Da qui il nuovo detto… meglio festeggiare tardi che mai!" E fa il giro della macchina dove trova lo sportello aperto da Fred, che subito torna al posto di guida. "Vi porto in albergo?"

"Certo…"

Fred guida sicuro tra le strade newyorchesi. Niki è attaccata al finestrino. Come rapita. E la città passa sotto i suoi occhi e rimane in silenzio a guardare quel film, il suo film. E dopo non so quanto è come se si risvegliasse. "Non ci credo… È pazzesco… È troppo bello…"

"Sì… E poi ti sembra di conoscere ogni angolo di questa città."

Niki si gira e gli sorride. "No, molto di più… Ti sembra di stare in un film… Il nostro…" e stavolta non lo picchia. Gli salta addosso e lo bacia. Niki si stacca e sorride maliziosa. "Ma sono queste le macchine dove raccontano che i vip ogni tanto fanno l'amore… Quelle con i vetri scuri, così lunghe… E spaziose?"

"Già…" Niki si avvicina di nuovo ad Alex, sensuale. E lo bacia ancora sorridendo. "Mi viene in mente quella scena di Pretty Woman…"

"Quale?"

"La prima, quando lei guarda la tv e ride su un vecchio film comico in bianco e nero… E un po'"si occupa di lui…" E comincia ad aprirgli la camicia. Alex si distende indietro, poggia la testa, Niki ne sbottona altri due.

Alex sorride. "Niki…?"

"Sì?"

Alex rialza la testa e allarga le braccia. "Sarebbe bellissimo, ma…"

"Ma?"

"Siamo arrivati."

Niki guarda fuori. Solo in quel momento se ne accorge. È vero. Scendono veloci dalla macchina davanti all'albergo. Sono in Park Avenue. Il Waldorf- Astoria si staglia in tutta la sua altezza. Niki gira su se stessa guardando in alto. Il grattacielo le fa quasi venire le vertigini. Ma è bellissimo…

"Lo riconosco! È qui che hanno girato quel film con Jennifer Lopez che fa la cameriera… che s'innamora del politico bello e ricco… Ma dai, sì… Com'era… Un amore a 5 stelle!"

Fred tira giù il finestrino. "Ripasso tra un'ora. Ve lo ricordate, vero?"

Alex è tranquillo. "Certo!" E prende per mano Niki entrando nell'albergo.

Niki salta davanti a lui. "Ma certo cosa? Cosa facciamo?"

Alex arriva alla reception. "Good evening, Belli and Cavalli" e consegna i passaporti. Dopo un secondo viene indicata loro la camera. "Top floor."

"Allora? Non mi hai detto cosa facciamo dopo."

Alex spinge il tasto dell'ascensore mentre Niki lo tempesta di domande.

"Ti porto a teatro… Uno spettacolo bellissimo in assenza di gravità, Fuerzabruta. All'Union Square… una compagnia teatrale argentina. Una meraviglia."

"Ma fa freddo. Non abbiamo nulla." Escono dall'ascensore e arrivano davanti alla porta della loro stanza. "Alex, mi ascolti? Io non ho un vestito, ma come faccio? Non posso venire mica così, non ci hai…" Proprio in quel momento Alex apre la porta. Sul letto due splendidi abiti neri."… pensato…" Con tanto di cappotti e biancheria intima per tutti e due.

"Amore!" Niki gli risalta addosso. "Ma sei fortissimo!" Poi va a controllare bene l'etichetta. "Ma… c'è scritto 8?"

"È la nostra 42!"

Niki sorride conquistata. "Devo rimangiarmi tutto quello che ho detto… Sei perfetto! Anzi, troppo perfetto! Sai che comincio ad avere un po'"paura?"

"Sciocca… Dai, che abbiamo poco tempo. Io vado subito a farmi una doccia."

Alex si spoglia e si infila nella cabina doccia del grande bagno in marmo color avorio. Apre l'acqua e la regola sulla temperatura ideale. Un secondo dopo la porta si apre. Si affaccia Niki, sorride e poi si infila anche lei, completamente nuda. Lo guarda maliziosa.

"Questa scena in Un amore a 5 stelle non c'era…"

Alex sorride mentre lei gli si avvicina.

"Già."

Niki gli sussurra all'orecchio: "O forse l'hanno tagliata perché era troppo hard…". E in un attimo, proprio come quell'acqua calda, scivola su tutto il suo corpo.

"Ma, amore… Il teatro… Lo spettacolo…"

"Eccolo qui…"

Alex capisce che non c'è fretta. E che forse a teatro può anche andarci qualcun altro. E si abbandona a quel gioco morbido e sensuale, delicato e spinto, mentre l'acqua cade piacevolmente sulla loro pelle.

Quarantaquattro

Più tardi escono rilassati e sorridenti dall'albergo. Fred è lì davanti che li aspetta. "Prego…" Apre la portiera facendoli salire.

"Tutto a posto, Fred?"

"Ho fatto come mi ha suggerito lei, signor Belli, ho dato i biglietti a mio figlio che è andato con la sua ragazza, mi ha telefonato poco fa. Ha detto che lo spettacolo è stato bellissimo…"

"Già… Un peccato averlo perso…" Niki e Alex si guardano sorridendo. Poi Niki fa la faccia imbronciata… "Un peccato?"

"Shhh…"

Fred sorride dallo specchietto. "Se volete li ho fatti prenotare anche per domani, ne erano rimasti due, siete stati fortunati."