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"Sì, ma li vengono ad adottare proprio qui!"

"Va bè, comunque acqua, anzi oltre oceano! Mare apertissimo…"

Diletta stringe gli occhi. "Ho capito. È una cosa brutta. Ti piace un altro!"

"Un altro?" Niki è sconvolta. "E un altro chi?"

Olly sorride. "Dai, quello dell'università… Non ci hai detto il nome."

"Si chiama Guido… Ma no, no, non ci ho proprio pensato."

Erica guarda Diletta. "E poi scusa, perché è una cosa brutta? Se ti piace un altro comunque è bello…"

Diletta la guarda sorpresa: "Ma se soffri come una pazza perché non riesci a lasciare l'altro, o almeno a fargli capire che è finito del tutto, comunque è brutto."

Erica le lancia un'occhiataccia. "Ma che, sei allusiva, parli di me e Giò?"

"Ma che, c'hai la coda di paglia?"

"Dai, dai, non litigate! Comunque non è questo. Allora, è una cosa bella. C'entra e non c'entra l'America e ora capirete perché… Va bene?" Niki si alza e apre un pacchetto. "Allora, questa è una buonissima torta rustica… E non c'entra niente…"

"Ho capito!" Olly si butta cercando di indovinare. "Apri un ristorante in America!"

"Nooo…" Niki sorride. "Acquissima!" Poi prende da una scatola un coltello grande per tagliarne una fetta. Lo scarta. È nuovo, ipertecnologico, tocchi il manico e parte una canzone: Happy Birthday, Jolly Good Fellow, Merry Christmas e la marcia nuziale. Suonano con note semplici, senza arrangiamenti, spingendo uno dei tasti.

"Siete pronte?"

Sono tutte sulle spine. "Sì! E dai, Niki! Stiamo impazzendo!"

Niki inizia a tagliare la torta rustica e spinge l'ultimo pulsante. Quello della marcia nuziale. La musica squarcia il silenzio del momento. "Ta ta ta ta… Ta ta ta ta…"

Diletta è la prima a spalancare la bocca, seguita da Olly, ultima Erica. "Ti sposi!" Quasi un grido unanime. "Oh mamma mia!"

"Oh mamma santissima!"

"No, non ci credo!"

Niki annuisce. "È vero! È vero!"

Olly beve dell'acqua ma poi grida. Diletta muove la testa come per riprendersi. Erica è ancora allibita. "Ma è troppo bello!" E in un attimo le sono addosso, la stringono, la baciano, piangono, ridono.

"Oddio, guarda il rimmel! Ti ho macchiata tutta."

"Non importa…"

"Che bello, Niki, sei felice?"

"Sì sì! Moltissimo…"

"Sono troppo contenta per te!"

"Cioè… È troppo bello… troppo!"

E piano piano riprendono posto sul divano. Si versano da bere,

ridono, ritornano lucide per cercare di capirne un po'"di più. Olly allarga le braccia per un attimo, come perplessa. "Ma con Alex, vero?"

"Cretina! Non meriti neanche una risposta!"

Olly scuote la testa. "Non è detto, nella vita non si sa mai…"

Diletta è la più curiosa, vuole sapere tutto nei minimi dettagli.

"Ma dicci, ma come te l'ha chiesto?" E Niki inizia il racconto. "Allora, sono arrivata sotto casa e c'era la limousine…"

"Ma dai, ti ha fatto una sorpresa del genere sotto casa! Una limousine!"

"E poi, quando siamo arrivati in America, ce n'era una ad aspettarci anche lì."

"Una limousine pure a New York?"

"Sì, all'aeroporto!"

"Allora sì, è giusto che te lo sposi! Dove lo trovi un altro così!"

"Cretina! Come se fossero queste le cose che contano."

"Bè, per me sono anche queste, ed è così per la maggior parte di noi, te lo assicuro… Scusa, a chi non piacerebbe uno così?"

Erica alza il sopracciglio. "Veramente a me piace anche senza limousine."

"E dai! Non vi racconto più nulla…"

"Eh! No no, ti prego… Stai zitta, Erica, se dici un'altra cosa e non ci racconta come le ha chiesto di sposarlo… ti mordo!"

Niki ride e comincia a parlare dei suoi giri e del suo sfrenato shopping da Gap, Brooks Brothers, Century 21, Macy's, Levi's, Bloomingdale's.

"E a noi non hai portato niente?"

"Sì, ho un pensiero per tutte e tre."

Olly dà una spinta a Erica. "E non la interrompere!"

"Va bè, ero curiosa…"

Niki sorride. "Allora, la seconda sera usciamo da questo bellissimo spettacolo a teatro e c'è un elicottero che ci aspetta…"

"Pure!"

"No, ma dai, non ci credo!"

"Ma è un sogno…"

"Sì, e non mi sono ancora svegliata…" E Niki racconta con gli occhi lucidi, emozionati, che ancora vivono di quell'incredibile momento. Volare su tutti quei grattacieli, poi quelle sue parole d'amore e improvvisamente tutto quell'ultimo piano che si accende. "Scusa ma ti voglio sposare…"

"Nooo." Olly, Diletta ed Erica sono emozionate quasi quanto

lei e ascoltano rapite ogni singola parola, le sfumature più dolci e delicate.

"E poi tira fuori dalla tasca questo…" Solo ora mostra bene la mano alle amiche, un anello spicca discreto ma luminoso tra le sue dita.

"Ma è bellissimo!"

"Sì. Non ci ho visto più, gli sono saltata addosso e siamo caduti tutti e due per terra e i piloti che ridevano…"

Proprio come fanno le Onde in quel momento. Poi ascoltano ancora le sue parole e ognuna ogni tanto interrompe. "Avete deciso quando? E dove?"

"Ora devi pensare al vestito."

E in realtà ognuna ha già i suoi pensieri. Ed ecco un sospiro lungo e un altro e poi un altro ancora di ognuna delle tre.

Olly si aggiusta i capelli. Certo che ha solo vent'anni… Ma non ha paura? Io avrei paura. Se avessi uno come Alex… Bè, ma è così più grande.

Il sorriso dolce di Diletta. Cioè, se me lo chiedesse Filippo io che farei? Non sono pronta! Cioè, l'ammiro… Vorrei essere pronta come lei… Ma è davvero pronta, poi? Boh… Spero proprio di sì…

E per ultima Erica che sembra quella che ascolta più interessata e invece sotto sotto la guarda ed è proprio terrorizzata. È pazza. E gli altri? Tutti gli altri uomini? Ok, Alex le ha fatto una sorpresa veramente bella, bellissima, ma poi? Poi? Che ne sai di cosa sarà dopo! Boh, io non mi sposo, ragazze…

Niki irrompe nei loro pensieri, sorride e apre un sacchetto. "Ecco, queste sono per voi!"

"Ma dai, che belle, sono stupende! Delle felpe Abercrombie, fichissime… Qui non si trovano."

Erica si poggia la sua sul petto. "Mi sta perfetta, ma è vero quello che dicono, che nel negozio di New York ci sono solo modelli strafichi ma così fichi che uno compra la felpa solo per levarsela il più presto possibile con uno a caso tra loro?"

"Erica!"

Olly apre la sua felpa, curiosa. "Ma che vuol dire questo numero uno?".

Anche Diletta nota la sua. "Io ho il due!"

Erica non poteva certo mancare. "E io il tre!"

Niki sorride. "Non è un ordine numerico… Vuol dire che voi tre… uno, due e tre, sarete le mie testimoni!"

"Che bello! Niki, siamo troppo felici per te."

E si abbracciano commosse, stupite per questo momento incredibile che stanno vivendo tutte insieme. Con paura ed emozione. Sapevano benissimo che prima o poi per una di loro questo momento sarebbe arrivato. Nessuna, però, aveva immaginato così presto. Neanche Niki.

Cinquantadue

Una serie di colpi forti e continui alla porta. Enrico si gira. Ma che è? I colpi continuano. Sembrano calci. Ma siamo pazzi? Enrico corre ad aprire.

"Ma che è? Che succede?"

Ha appena socchiuso la porta che un ragazzo alto e largo come un armadio, rasato e con una maglia nera aderente, lo spinge forte e lo fa cadere a terra, all'interno del salotto. Enrico riesce a non sbattere la testa tenendola alta, ma sbatte violentemente la schiena sul parquet. Quasi non ci crede. Non capisce che succede. Una rapina? Un'aggressione? Ma chi è questo? Poi lo guarda meglio. E lo riconosce. Ma sì, l'ha visto qualche volta salire con Anna. Il suo ragazzo. Rocco, gli pare che si chiami. Sì, Rocco.

"Ma che, sei matto? Cosa vuoi? Di là c'è mia figlia che dorme, fai piano! E comunque Anna non c'è, se è lei che cerchi!" Enrico si rialza a fatica, scuote un po'"la testa, si sente intontito.