"Eh, sentiamo…" fa Enrico preoccupato. "Basta che non sia una delle tue solite cretinate."
"No no, sono serio. Dobbiamo proprio festeggiare, prima eravamo noi tre gli sposati e lui l'unico a non esserlo."
Alex sorride. "E un po'"vi invidiavo, un po'"molto…"
"Ora noi tre siamo gli sposati separati e lui diventerà l'unico sposato non separato!"
Flavio si alza di colpo dal divano. "Ma scusate! Avete detto che io qualche possibilità ce l'ho! Allora mi prendete per il culo!"
Pietro gli si avvicina e lo accarezza, "Buono, buono… certo che ce l'hai…" Poi fa finta che sia un cane. "Però ora sitz, sitz… Tranquillo!"
Flavio lo allontana spingendolo. "Ma che, mi tratti così? Ma vaffanculo!"
"Guarda che lo facevo solo per scherzare, per sdrammatizzare… È un modo di starti vicino! Che volevi, il pietismo? Non è così che si reagisce alle cose! Cazzo!"
"Ah sì…" Flavio sta per attaccarlo di nuovo, gli mette una mano in faccia e lo spinge. "Ti faccio vedere come reagisco io allora!"
Ma subito Enrico e Alex intervengono e li bloccano. "Oh, buoni! Buoni, ma che fate?"
"Sì, appunto… Non abbiamo litigato in più di vent'anni che ci conosciamo e litighiamo adesso?"
"Vent'anni…"
"Eh sì, pure di più mi sa, da quando eravamo al liceo."
Pietro ci pensa. "È vero." Poi guarda Flavio. "E tu mi passavi sempre i compiti di matematica."
"Eh… e ti ho fatto promuovere anche se eri negato… E tu per ringraziarmi che fai? Mi tratti come un cane."
"Hai ragione, scusami." Si abbracciano, poi Pietro si stacca e lo guarda curioso. "Ma lo sai fare il riporto?"
Flavio questa volta si mette a ridere. "Sì… come no? Mi raccomando, dividi sempre per due e riporti di uno… a prescindere, ma vattene, và!"
Alex sorride. "Oh bene… Così mi piacete. Con un po'"di serenità piano piano si arriva a tutto…"
Pietro lo guarda. "Sì sì… Tu intanto sposati… Da quanto stai con Niki?"
"Quasi due anni."
"Ecco, allora ne riparliamo tra cinque… Voglio vedere come stai messo!"
Alex si infila le mani in tasca. "Oh, ma che stiamo a fà, tutti contro tutti? Ragazzi, noi ci dobbiamo volere bene, dobbiamo sperare che le cose vadano bene a tutti… Io comunque non sarei mai felice se uno di voi avesse un problema… prima di decidere di sposarmi mica speravo che voi vi lasciaste così eravamo tutti uguali, no? Speravo di sposarmi anch'io e basta. Avrei voluto sposare Elena, poi è successo quello che è successo… Ora spero di sposare Niki. Anzi, ora voglio sposare Niki e spero… Anzi, deve andare tutto bene e voi dovete aiutarmi perché questo accada.,Perché io sono felice che sia così. Perché la felicità di un mio amico è la mia felicità… E vorrei che fosse lo stesso anche per voi… che la mia felicità fosse la vostra! O non è così?"
Alex li guarda, seduti sul divano di fronte a lui. Restano in silenzio.
Poi Enrico sorride. "Mi ha commosso il tuo discorso."
Anche Flavio è d'accordo. "Sì, è bello…"
Pietro annuisce. "Hai ragione, ho sbagliato."
Enrico lo abbraccia. "Auguri, Alex. Vorrei che tu fossi felice!"
Anche Flavio si alza per abbracciarlo. "Sì, anch'io."
E Pietro li raggiunge. "Ci sono pure io, eh, cosa credete! Che, mi volevate lasciar fuori? Bastardi!"
"Noi, eh…"
E rimangono così, stretti l'uno all'altro al centro del salotto. E ridono e scherzano. Pietro salta. "Sì, vi voglio bene…"
"E dai!"
E non si accorgono che qualcuno sta infilando la chiave nella serratura e aprendo la porta. Entra Medi, una donna sui cinquantanni, filippina, che rimane a bocca aperta vedendo quel gruppo di uomini che saltellano abbracciati in quel modo. "Ti voglio bene!"
"No, più io!"
"Io vorrei divorziare e sposarmi con tutti voi!"
Pietro finisce il giro e incrocia lo sguardo della filippina.
"Ah, salve!" Si stacca dagli altri e la raggiunge. "Lei è Medi, vero? Mi aveva detto Martinelli che ogni tanto viene per tenere in ordine la casa… Da adesso ci sarò io…"
"Sì, mi ha detto signore, ho portato solo questa proprio come mi aveva chiesto lui…" E mostra una cassetta con delle bottiglie d'acqua. "Perché ho finito l'altro giorno quella che c'era… E poi questa…"
Pietro prende dalle sue mani la busta, la apre, ci sono le bollette dell'acqua, del gas e della luce. "Mi ha detto solo che lei deve fare volture e le servivano… Poi se servo anche io da domani posso tornare… Ecco, qui c'è il mio numero e i miei costi fissi…"
Pietro guarda il volantino che gli sta dando, con tutto quello che la Medi- service è in grado di fare.
"Nove euro l'ora?"
"Come tutte, meglio di tutte…"
Pietro si gira verso gli amici. "Cioè, c'ha pure lo slogan… Alex, questa ti ruba il lavoro." La riaccompagna verso la porta. "Va bene… grazie. Se ho bisogno le faccio sapere…" E la fa uscire. Pietro raggiunge gli amici. "Ma vi rendete conto?"
Flavio annuisce. "Ormai sono superorganizzate."
Enrico lo segue. "È che le nostre donne gli hanno lasciato troppo spazio… Dovevamo controllare anche questo, ci è sfuggita di mano la situazione."
Pietro sta zitto, Alex gli si avvicina. "Che stai pensando?"
"Che Martinelli si è subito preoccupato delle spese e che quella vedendoci così abbracciati che saltavamo ridendo come dei cretini chissà cosa penserà… e soprattutto cosa andrà a dire in giro."
Flavio si avvicina. "Ma che deve pensare… Che siamo amici."
Pietro sorride. "È vero."
Flavio lo guarda e cambia espressione. "Anzi… Ti posso chiedere una cosa? Visto che Cristina vuole stare da sola, e io devo trovare un posto, fino a quando non ce l'ho posso rimanere da te?"
Pietro resta un attimo in silenzio, poi vede gli occhi di Enrico ma soprattutto lo sguardo severo di Alex. Sorride. "Ma certo! Ci mancherebbe… È pieno di stanze qui!"
Flavio lo abbraccia. "Grazie! Vado subito a prendere la valigia in macchina."
Pietro aspetta che sia uscito. "Ah, ha la valigia in macchina, se l'è portata dietro… Quindi lo dava per scontato, lo sapeva già che veniva a stare da me!"
"Macché…" Alex scuote la testa. "Sei perfido…"
Proprio in quel momento suona il telefonino. È Niki. Alex sorride un po'"imbarazzato e si allontana. "Pronto, Niki!"
"Amore! Allora, com'è andata con i tuoi?"
"Benissimo…"
Niki sente uno strano silenzio. "Sul serio? Mi dici la verità?"
"Ma certo, amore, ci mancherebbe."
Niki si insospettisce. "Ma dove sei?"
"Da Pietro…"
Proprio in quel momento rientra in salotto Flavio con due valigie e diversi sacchetti.
"Ma cos'è tutto questo rumore?"
"Ci sono anche gli altri."
"Ah sì?" Niki è sempre entusiasta. "Lo hai detto anche a loro?"
"Sì…"
"E come l'hanno presa?"
Flavio intanto apre la valigia, cadono fuori alcuni maglioni, i ricordi della sua vita con Cristina. Diventa triste e fissa sconsolato gli amici. "Non ci posso credere che sia andata così…" Anche loro sono sconsolati, cercano di tenerlo su, ma Flavio è decisamente depresso. Niki insiste. "Allora? Come l'hanno presa i tuoi amici?"
Alex capisce che in certi casi conviene comunque mentire. "Non sai, sono impazziti di felicità."
"Bene! È un momento bellissimo per tutti!"
Ma nello stesso istante Flavio scoppia a piangere. "Ahhh…"
"Che succede?"
"Niente di grave, credo…"
"Ma chi è che piange così?"
Alex ci pensa su e al volo trova una scappatoia. "È Ingrid, la figlia di Enrico! Avrà fame… Niki, scusa eh, ti chiamo dopo…"
"Ma certo, sì, vai vai…"
Alex chiude la telefonata e si avvicina a Flavio. "Che c'è, che succede?"
"Aprendo la valigia ho visto questo maglione."
"E allora?"
"Me l'ha regalato lei…"