Fu allora che Nugget ululò istericamente e cercò di aggrapparsi a Roane, come un cucciolo tende ad arrampicarsi su un albero nel momento del pericolo. Roane vacillò e cadde sotto il cucciolo. Fu allora che passò su di loro il lampeggiare della pelle squamosa e puzzolente e l’urlo spezzato e agghiacciante di uno sfex all’attacco. Il mostro aveva saltato troppo alto, basandosi sulla statura di Roane e di Nugget ritti in piedi e atterrando più oltre quando i due erano già caduti. Lo sfex rotolò.
Roane non udì altro che l’urlo agghiacciante, ma di lontano arrivarono Sitka e Sourdough alla velocità di un razzo. Faro Nell ruggiva e volava letteralmente sopra il terreno. Il cucciolo le corse incontro, lamentandosi, mentre Roane si chinava a raccogliere la sua arma. Agiva rabbiosamente seguendo solo l’istinto. Lo sfex balzò per inseguire il cucciolo e Roane roteò la sua arma come una clava. Era davvero troppo vicino per sparare e forse lo sfex si era voltato soltanto perché aveva visto Nugget fuggire. Ma Roane attirò ugualmente la sua attenzione roteando l’arma. E lo sfex si volse a lui.
Roane finì gambe all’aria: un mostro infernale di quattro quintali, mezzo felino e mezzo cobra velenoso, idrofobo e assassino, non può essere fronteggiato se, voltandosi su se stesso, ti piomba addosso.
Sitka arrivò in quell’istante, ruggendo cupamente. Si rizzò sulle zampe posteriori tuonando urli possenti e sfidando lo sfex e avvicinandosi guardingo. Arrivò Huyghens, ma non poteva sparare finché Roane era nell’area di distruzione dei proiettili esplosivi. Faro Nell ringhiava furibonda, combattuta fra l’urgenza di assicurarsi che Nugget fosse incolume e la sua furia scatenata di madre il cui virgulto è stato messo in pericolo.
A cavallo di Faro Nell, con Semper artigliata stupidamente alla sua spalla, Huyghens guardò impotente lo sfex che sputava e urlava verso Sitka mentre bastava che allungasse una sola zampa per uccidere Roane.
V
Ripartirono, sebbene Sitka sembrasse fermamente intenzionato a stringere tra i denti la carcassa della sua vittima e a continuare a sbatterla per terra. Aveva l’aria doppiamente furiosa, perché un uomo, con il quale tutti i discendenti di Kodius Champion avevano un legame emotivo, era stato maltrattato. Ma Roane non era ferito gravemente e caracollava imprecando mentre gli orsi correvano verso l’orizzonte. Huyghens lo aveva sistemato sopra il carico di Sourdough e gli aveva gridato di tenersi forte. Ballonzolava e parlava furiosamente: — Dannazione, Huyghens! Non è giusto! Sitka si è buscato dei graffi profondi e gli artigli di quel mostro possono essere velenosi!
— Via, via! — gridava invece Huyghens agli orsi, e le bestie continuavano la loro corsa contro il tempo. Continuarono così per tre buoni chilometri finché Nugget si lamentò disperato ed esausto e Faro Nell si fermò decisa per prendersi cura di lui.
— Forse può bastare, disse Huyghens. — Considerato che non c’è vento e che la maggior parte degli sfex si è già addentrata nell’altopiano, e che da queste parti c’erano solo quei due… E poi forse sono troppo occupati per mettersi a vegliare le due carcasse. Tuttavia…
Scivolò a terra ed estrasse antisettico e bende. — Prima Sitka! — esclamò Roane. — Io sto bene!
Huyghens curò le ferite del bestione: erano leggere, perché Sitka Pete era un esperto cacciatore di sfex. Quindi Roane lasciò che gli applicasse sul petto quella roba con uno strano odore: puzzava di ozono. Trattenne il fiato perché bruciava. Poi, con voce aspra, disse: — È stata colpa mia, Huyghens. Guardavo lei invece che il deserto. Non riuscivo a capire cosa stesse facendo.
— Stavo facendo una rapida dissezione — gli spiegò Huyghens. — Per fortuna, quel primo sfex era una femmina, come speravo. E stava proprio per deporre le uova. Ecco! Adesso so perché gli sfex migrano, e dove, e com’è che quassù non hanno bisogno di selvaggina.
Bendò rapidamente Roane e poi condusse il gruppo verso est, continuando ad accumulare distanza tra loro e gli sfex morti. Procedevano a un’andatura spedita, ma Semper svolazzava indignata sopra di loro, furiosa perché non le si permetteva di continuare la cavalcata.
— Ne avevo già dissezionati prima — continuò Huyghens — perché non se ne sapeva abbastanza. Bisognava chiarire alcune cose, se mai gli uomini fossero riusciti a vivere qui.
— Con gli orsi? — domandò ironico Roane.
— Con gli orsi — disse Huyghens. — Ma il punto è che gli sfex vengono in questo deserto per riprodursi… per accoppiarsi e deporre le uova che si schiuderanno al calore solare. È un posto particolare. Le foche ritornano a un posto particolare per accoppiarsi e i maschi alla fine non mangiano per delle settimane. I salmoni tornano per deporre le uova nei fiumi dove sono nati. Non mangiano e dopo muoiono. E le anguille, guardi che sto usando degli esempi terrestri, viaggiano per migliaia di chilometri fino al Mar dei Sargassi dove muoiono dopo essersi accoppiate. Sfortunatamente, gli sfex non sembra che muoiano, ma è evidente che hanno da tempo immemorabile un posto dove si riproducono ed essi vengono quassù al Deserto Alto per deporre le uova!
Roane continuò ad arrancare. Era in collera, furioso con se stesso perché non aveva preso le più elementari precauzioni, perché si era sentito troppo sicuro, come si abitua a sentirsi un uomo che vive in un mondo servito da robot; furioso perché non aveva usato la testa quando aveva sentito uggiolare Nugget, che pur essendo un cucciolo si era reso conto del pericolo vicino.
— E ora — aggiunse Huyghens — ho bisogno di alcune delle attrezzature che c’erano alla colonia dei robot, dopo di che penso che possiamo iniziare a fare di questo pianeta un mondo dove gli uomini possano vivere da uomini.
Roane sbatté gli occhi: — Cosa?
— Attrezzature — disse Huyghens con impazienza. — Ce ne devono essere, alla colonia dei robot. I robot erano inutili perché non si curavano degli sfex e sarà ancora così. Ma, se togliamo il controllo dei robot, le macchine serviranno ancora, non possono essere state rovinate da pochi mesi di esposizione agli elementi!
Roane continuò a marciare. A un tratto disse: — Non avrei mai pensato che lei volesse qualcosa proveniente da quella colonia.
— Perché no? — chiese Huyghens. — Quando gli uomini fanno fare alle macchine quello che vogliono, tutto è a posto, anche i robot: quando restano al loro posto. Ma gli uomini dovranno usare dei bruciatori per il lavoro che dico io e ce ne devono essere perché dovevano già costruire una spianata di centocinquanta chilometri quadrati. E dovranno usare degli sterilizzatori di terreno, studiati per eliminare i semi di ogni pianta che i robot non possono estirpare. Torneremo qui, Roane, e distruggeremo almeno le uova di quelle bestie infernali! E, se non possiamo fare che questo, lo ripeteremo ogni anno, in modo da spazzare via quella razza, dopo un po’ di tempo. Ci devono essere certamente altri ceppi, oltre a questo, e altri luoghi dove si riproducono, ma li scoveremo tutti. Faremo di questo pianeta un mondo dove gli uomini possano trapiantarsi dal mio pianeta e vivere qui da uomini!
Roane disse, ironicamente: — Sono stati gli sfex, a battere i robot. È sicuro che non stia progettando un mondo sicuro, un mondo dove si possano tenere dei robot?
Huyghens rise brevemente: — Lei ha avuto modo di vedere un solo “nottambulo” — disse — e cosa ne dice di quelle cosette su per il pendio della montagna, che avrebbero potuto succhiarle tutto il sangue e poi le avrebbero fatto la festa? Lei si fiderebbe a girare questo pianeta con la sola scorta di un robot? Difficile, eh? Gli uomini non possono vivere su questo pianeta con il solo aiuto dei robot che impedirebbero loro di diventare dei veri uomini. Vedrà!