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«Be’, forse quel giorno erano particolarmente occupati, con un sacco di cadaveri, e hanno deciso di stendere un rapporto veloce senza portare a termine il lavoro.»

«Impossibile,» replicò Tony. «L’ufficio di patologia è straordinariamente efficiente.»

«Almeno non potremmo controllare?»

Tony annuì. «Certo. Possiamo farlo. Ma dimentichi che Frye è passato anche fra le mani degli impresari delle pompe funebri. Il poco sangue rimasto sarà stato tolto per introdurre il liquido per l’imbalsamazione.»

«Ne sei sicuro?»

«Per essere spedito a St. Helena deve essere stato imbalsamato o cremato. È la legge.»

Hilary riflette un attimo, poi proseguì: «E se fosse uno di quegli strani casi? Un caso su dieci milioni? E se l’avessero dichiarato morto per sbaglio? Se il coroner non avesse effettuato l’autopsia? E se Frye si fosse messo a sedere sul tavolo dell’imbalsamazione, proprio mentre l’impresario delle pompe funebri stava per iniziare il lavoro?»

«Ti stai arrampicando sui vetri, Hilary. Ti renderai conto anche tu che se fossero successe cose simili saremmo venuti a saperlo. Se un impresario delle pompe funebri si fosse ritrovato con un cadavere che non era un cadavere ma il corpo ormai privo di sangue di un essere umano, puoi stare certa che l’avrebbe trasportato d’urgenza al più vicino ospedale. Probabilmente avrebbe avvertito anche l’ufficio del coroner. Oppure l’avrebbe fatto l’ospedale. In ogni caso, saremmo venuti a saperlo immediatamente.»

Hilary riflette su quelle parole. Tenne lo sguardo fisso sul pavimento mordicchiandosi il labbro. Alla fine, domandò: «E che cosa mi dici dello sceriffo Laurenski di Napa County?»

«Non siamo ancora riusciti ad avere una risposta.»

«Perché no?»

«Perché lui sta eludendo le nostre domande. Non risponde alle nostre chiamate e non ci ha neppure ritelefonato.»

«Be’, e secondo te non c’è qualcosa di strano in tutto questo? Deve essere una specie di cospirazione e c’è di mezzo anche lo sceriffo di Napa County.»

«A che genere di cospirazione ti riferisci?»

«Io… non lo so.»

Continuando a parlarle con dolcezza, sempre convinto che alla fine avrebbe accettato le sue spiegazioni logiche e razionali, Tony proseguì: «Una cospirazione tra Frye, Laurenski e magari Satana in persona? Una cospirazione per sconfiggere la Morte? Una cospirazione malvagia per resuscitare dalla tomba? Una cospirazione per ottenere la vita eterna? Secondo me non ha senso. Tu che cosa ne dici?»

«E vero. Non ha assolutamente senso,» sbottò Hilary con aria irritata.

«Bene. Sono contento che la pensi così. Se tu avessi detto il contrario, mi sarei preoccupato.»

«Eppure, maledizione, qui sta succedendo qualcosa di strano. Qualcosa di straordinario. E secondo me c’è lo zampino dello sceriffo Laurenski. Dopotutto, la settimana scorsa ha protetto Frye, ha mentito per lui e ora sta cercando di evitarvi perché non sa come giustificare le sue azioni. Non ti sembra un comportamento sospetto? Non ti sembra l’atteggiamento di un uomo implicato in qualcosa di losco?»

«No. Mi sembra semplicemente un poliziotto imbarazzato. Ha commesso un grave errore ed è un rappresentante della legge. Ha coperto un pezzo grosso locale perché era sicuro che non potesse essere colpevole di violenza e tentato omicidio. Mercoledì scorso non è riuscito a mettersi in contatto con Frye, ma ha finto di avergli parlato. Era assolutamente convinto che Frye non era l’uomo che stavamo cercando. Ma si era sbagliato. E ora prova una tremenda vergogna.»

«E tu ne sei convinto?»

«Alla Centrale tutti ne sono convinti.»

«Bene, io no.»

«Hilary…»

«Io ho visto Bruno Frye oggi!»

Invece di ritornare gradualmente in sé, Hilary stava peggiorando, trincerandosi dietro l’oscura fantasia dei morti viventi e delle macabre cospirazioni. Tony decise di trattarla in modo più brutale.

«Hilary, non hai visto Bruno Frye. Non era qui. Non oggi. E morto. Morto e sepolto. L’uomo che ti ha assalita oggi era un altro. Hai subito uno choc. Sei confusa. È perfettamente comprensibile. Comunque…»

Lei liberò la mano dalla stretta di Tony e si allontanò di qualche passo. «Non sono confusa. Frye era qui. E ha detto che sarebbe tornato.»

«Un minuto fa, hai ammesso che la tua storia non ha senso. Non è forse vero?»

Seppure con riluttanza, Hilary mormorò: «Sì. È quello che ho detto. Non ha senso. Ma è successo

«Credimi, conosco bene l’effetto che un forte choc può avere sulle persone. Può distorcere le percezioni e i ricordi. E inoltre…»

«Hai intenzione di aiutarmi o no?» domandò.

«Ma certo che ti aiuterò.»

«E come? Che cosa possiamo fare?»

«Per cominciare, stenderemo un rapporto sull’aggressione.»

«Non sarà troppo imbarazzante? Quando racconterò che un morto ha cercato di uccidermi, non credi che vorranno rinchiudermi per qualche giorno per sottopormi a una perizia psichiatrica? Tu mi conosci molto meglio di loro, ma sei comunque convinto che sia pazza.»

«Non ho detto che sei pazza,» replicò, sconcertato dal suo tono di voce, «sei solo turbata.»

«Maledizione.»

«È comprensibile.»

«Maledizione.»

«Hilary, ascoltami. Quando arriveranno gli agenti, tu non dirai una sola parola su Frye. Devi cercare di calmarti, di recuperare il controllo di te stessa…»

«Ma io ho il controllo di me stessa!»

«… e di ricordare esattamente che aspetto aveva il tuo assalitore. Se riuscirai a rilassarti, ricorderai molte più cose e tu stessa ne sarai sorpresa. A quel punto vedrai tutto in modo molto più razionale e ti renderai conto che quell’uomo non era Bruno Frye.»

«Era lui.»

«Forse assomigliava a Frye, ma…»

«Ti stai comportando proprio come ha fatto Frank Howard l’altra volta,» sbottò.

Tony continuò pazientemente: «Almeno quella volta stavi accusando un uomo che era vivo

«Sei esattamente come tutti gli altri,» bofonchiò lei, con la voce incrinata.

«Io voglio aiutarti.»

«Stronzate.»

«Hilary, non puoi trattarmi così.»

«Sei tu che hai cominciato.»

«Io ti voglio bene.»

«E allora dimostramelo!»

«Sono qui, no? Che altre prove vuoi?»

«Devi credermi. Sarebbe la prova migliore.»

Tony si rese conto che era profondamente insicura, probabilmente a causa delle brutte esperienze avute con le persone che aveva amato e di cui si era fidata. Dovevano averla ferita e tradita in modo brutale, altrimenti non si sarebbe spiegato un atteggiamento simile. Soffriva ancora molto per quelle ferite a livello emotivo e cercava un appoggio leale e sicuro. Quando lui aveva espresso i propri dubbi sulla sua storia, lei aveva iniziato ad allontanarsi, anche se Tony non si sarebbe mai sognato di mettere in dubbio la sua buona fede. Ma, dannazione, non era giusto assecondarla in quella folle idea: la cosa migliore era cercare di riportarla dolcemente alla realtà.

«Frye è stato qui oggi,» insistè. «Frye e nessun altro. Ma non lo dirò alla polizia.»

«Bene,» sospirò lui, sollevato.

«Perché non ho intenzione di chiamare la polizia.»

«Che cosa?»

Senza una parola, lei si voltò e uscì dalla cucina.

Tony la seguì nella sala da pranzo completamente distrutta. «Dovrai fare una deposizione.»

«Non devo proprio fare niente.»

«L’assicurazione non ti risarcirà se non presenterai il rapporto della polizia.»

«A questo penserò poi,» disse entrando in soggiorno.

Proseguì in direzione delle scale, con Tony che la seguiva a breve distanza. «Dimentichi una cosa,» esclamò lui.