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Magari potresti convincere messer Nicia ad andare con la sua donna al bagno in questo maggio? Potrebbe quel luogo farla diventare d’un’altra natura, perché in tali luoghi si festeggia sempre; ed io andrei là, e ci organizzerei tutti i tipi di divertimenti, spenderei molti soldi, a poco a poco diventerei il loro amico, entrerei in casa loro… che so io? Da cosa nasce cosa.[7]

Grazie in anticipo,

Un caro saluto

Callimaco

Scena seconda

Messer Nicia, Ligurio

MESSER NICIA – Credo che i tuoi consigli siano buoni[8], e ne ho parlato ieri sera con mia moglie: ha detto che mi risponderebbe oggi; ma, a dirti la verità, io non ne ho gran voglia.

LIGURIO – Perchè?

MESSER NICIA – Perché non voglio partire da casa mia. Inoltre, ho parlato ieri sera con molti medici: uno mi dice di andare a San Filippo, l’altro alla Porretta, e l’altro alla Villa; e a dirti la verità, questi dottori di medicina non si intendono di quello che dicono.

LIGURIO – Mi immagino quanto fastidioso sia per Lei partire dalla Sua città, perché non è abituato a perdere di vista la Cupola[9].

MESSER NICIA – Ti sbagli. Quando io ero più giovane, io viaggiavo molto: ho visitato ogni fiera a Prato, ho visto ogni castello nella zona; per di più: sono stato a Pisa ed a Livorno!

LIGURIO – Deve avere visto la carrucola di Pisa.

MESSER NICIA – Tu vuoi dire la Verrucola.

LIGURIO – Ah! sì, la Verrucola[10]. A Livorno, ha visto il mare?

MESSER NICIA – E certo che l’ho visto!

LIGURIO – E’ molto più grande dell’Arno?

MESSER NICIA – Dell’Arno? E’ più grande quattro volte, sei volte, più di sette volte! Non si vede che[11] acqua, acqua, acqua.

LIGURIO – Io mi meraviglio: lei ha visto tanti posti e prova difficoltà di andare ad un bagno.

MESSER NICIA – Tu hai la bocca piena di latte[12]. E ti pare semplice lasciare tutta la casa? Pure, io ho tanta voglia d’avere figli, che sono pronto a tutto. Potresti per favore parlare tu con questi medici? Chiedigli dove mi consigliano di andare. Io intanto sarò con mia moglie. Ci vediamo dopo.

LIGURIO – A più tardi!

Scena terza

Ligurio, Callimaco

LIGURIO – In tutto il mondo non c’è uomo più sciocco di questo; e quanto la Fortuna lo ha favorito! E’ ricco, ha una moglie bella, saggia, che si veste ottimamente e che potrebbe governare un regno. E mi pare che raramente succeda come dice il proverbio “Dio prima li fa, e poi si accoppiano”[13]; perché spesso si vede un uomo in gamba che deve sopportare una donna con un brutto carattere, o viceversa, una prudente donna sposata con un pazzo. – Ma eccolo. Che fai qui, Callimaco?

CALLIMACO – Ti avevo visto con il dottore, e ti aspettavo per parlare di quello avevi fatto.

LIGURIO – Lui è un uomo della qualità che tu sai, di poca prudenza, di animo anche minore[14], e non partirà volentieri da Firenze; pure, io l’ho riscaldato: e mi ha detto infine che farà ogni cosa. Comunque, non sono sicuro che ce la faremo.

CALLIMACO – Perché?

LIGURIO – Che ne so? Tu sai che a questi bagni va gente diversa, e potrebbe venire qualcuno a cui madonna Lucrezia piacerà come a te. Magari sarà ricco più di te o avrà più grazia. Insomma, mi capisci: c’è il pericolo di fare questa fatica per altri! Può capitare che il moltiplicarsi dei concorrenti renderà Laurenzia più dura[15], o che lei avrà voglia di un altro e non di te.

CALLIMACO – Lo so che hai ragione. Ma cosa devo fare? A chi posso rivolgermi? Secondo me, bisogna tentare qualche cosa, anche se grande, anche se pericolosa, anche se dannosa. E’ meglio morire che vivere così. Se potessi dormire la notte, se potessi mangiare, se potessi conversare, se potessi divertirmi, sarei più paziente ad aspettare;[16] ma qui non c’è rimedio; e, se non ci sarà nessuna speranza, io muoio in ogni modo. E essendo pronto a morire, non temo niente e posso fare qualche truffa bestiale, crudele, nefanda.

LIGURIO – Non dire così, calmati.

CALLIMACO – Tu vedi bene che, cercando di calmarmi, mi riscaldo di simili pensieri. E per questo è necessario di mandare messer Nicia al bagno, o di fare qualcos’altro che mi potrebbe dare un po’ di speranza, se non vera, falsa almeno, per la quale mi consoli un po’[17].

LIGURIO – Tu hai ragione, ed io sono per farlo.

CALLIMACO – Credo che molti dei tuoi pari vivano per ingannare gli altri[18]. Nondimeno, io non credo essere in quel numero, perché, se mi accorgo che mi hai truffato, perderai per ora l’uso della casa mia, e la speranza di avere quello che t’ho promesso per il futuro.

LIGURIO – Non dubitare della mia lealtà, perché anche se non arrivassimo all’obbiettivo che io sento e che spero, il tuo istinto si accorda col mio, e desidero che tu adempia questo tuo desiderio.[19] Ma lasciamo andare le cose. Il dottore mi ha chiesto di trovargli un medico. Io voglio che tu faccia a mio modo[20]. Digli che hai studiato medicina, e che avevi fatto a Parigi qualche esperienza: lui ci crederà facilmente per la sua semplicità. Per di più, tu sei istruito così puoi dirgli qualcosa in latino.

CALLIMACO – A che serve questo?

LIGURIO – Serve a mandarlo a qualsiasi bagno che noi sceglieremo, ed a fare un’altra truffa che ho inventato, che sarà più breve, più certa e più fattibile che il bagno.

CALLIMACO – Che dici?

LIGURIO – Dico che, se tu avrai animo e se ti fidi di me, faremo questa cosa in un giorno. E, quando messer Nicia dubiterà se tu sei o non sei medico, per la brevità del tempo, la cosa sarà già fatta.

CALLIMACO – Mi dai coraggio. Questa è una promessa troppo grande, e mi dai troppa gran speranza. Come farai?

LIGURIO – Lo saprai, quando arriverà il momento giusto; per ora non devo dirtelo, perché il tempo ci manca, perciò dobbiamo fare e non dire. Tu, va’ in casa, e aspettami lì, ed io andrò a trovare il dottore, e, se io lo porto da te, segui i miei consigli.

CALLIMACO – Così farò, anche se ho gran paura che questa speranza se ne vada in fumo.

Задание 1

1. Управление глаголов. Запомните:

intendersi di q.c. – разбираться в чем-л.

tenere amicizia con q.n. – поддерживать дружбу с кем-л.

essere abituato a q.c. – привыкнуть к чему-л.

rivolgersi a q.n. – обращаться к кому-л.

ragionare su qualche argomento – рассуждать на какую-л. тему/о каком-л. вопросе

capitare (= succedere) – происходить, попадать

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7

одно дело тянет за собой другое

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8

Я верю, что твои советы хороши (используется форма congiuntivo presente: essere – siano)

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9

имеется в виду купол центрального собора, в котором проходит богослужение

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10

название замка в Тоскане

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11

ничего не видно, кроме

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12

У тебя еще молоко на губах не обсохло

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13

муж и жена – одна сатана

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14

ума еще меньше

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15

несколько конкурентов сделают Лукрецию более неприступной (досл. умножение конкурентов)

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16

В этом предложении используется конъюнктив второго типа. Перевод: «если бы я мог спать ночью, если бы я мог есть, если бы я мог разговаривать, если бы я мог развеяться, я был бы более терпеливым в ожидании». В главном предложении – condizionale presente (sarei), в придаточном – congiuntivo imperfetto (potessi)

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17

которой я бы немного утешился (использована форма congiuntivo presente: consolare – consoli)

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18

Мне кажется, многие люди, подобные тебе, живут, обманывая других (использована форма congiuntivo presente: vivere – vivano)

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19

Даже если мы не придем к тому результату, о котором я думаю и на который надеюсь, твое стремление совпадает с моим, и я желаю, чтобы ты добился того, чего желаешь (форма congiuntivo imperfetto: arrivare – arrivassimo)

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20

Я бы хотел, чтобы ты сделал по-моему (использована форма congiuntivo presente: fare – faccia)